Capire
Dal latino Capiō e dal Proto-italico Kapiō, basicamente vuol dire “catturare” (Capere, in latino), deriva dall’esprienza corporale di “catturare” qualcosa di fisico, concreto, che diventando astratto, ha dato il significato al verbo “capire”. Da questo significato comune derivano i suoi sinonimi più vicini alla Base del catturare: “comprendere, intendere, afferrare”.
Magnanimità
Guardare sempre all’altro con occhi e cuore magnanimi, leggeri, senza pregiudizi… Con gli occhi e il cuore di Dio Padre! Che per la sua immensa Magnanimità ci ha creati e resi figli. Fratelli.
Silenzio
Ho scelto la parola silenzio perchè predispone all’ascolto, allena la pazienza, consente di conoscere senza pregiudizi e di scoprire il nuovo in sé, nell’altro, nell’ambiente. Il silenzio è essenziale per meditare e custodire, consente di comprendere senza giudicare e allontana la paura. Il silenzio è la porta d’ingresso della pace.
Generosità
Rivolgersi all’altro con apertura e disponibilità di mezzi ma anche di tempo, di comprensione, di perdono…
Eleganza
Nei modi, stando attento all’altro, nel rispetto delle differenze.
Salutare
Il saluto è sempre l’inizio di una nuova relazione.
Pazienza
Saper accogliere l’altro lì com’è e dove si trova.
Scusa
Capire di sbagliare.
Accettazione
Capacità di porsi apertamente nel rapporto con l’altro comprendendone le peculiarità senza voler apportare cambiamenti per avvicinarlo al proprio modo di essere.
Comprendere
La capacità di comprensione delle esigenze dell’altro è l’unico modo per comprendere veramente il nostro prossimo e accoglierlo nelle nostre vite.